Il DPCM di inizio novembre ha introdotto in varie zone d'Italia alcune misure restrittive per il contenimento della pandemia da Covid-19; tali misure hanno portato alla chiusura di alcune attività economiche. Pertanto è stato emanato dal Governo un primo Decreto, chiamato "Ristori" ed un secondo Decreto, denominato "Ristori Bis", che prevedono alcune misure di sostegno economico alle imprese costrette alla chiusura.
Tra i provvedimenti governativi vi è l'istituzione di un nuovo contributo a fondo perduto che spetta alle imprese che, al 25 ottobre 2020, hanno attiva una partita Iva e svolgono un'attività oggetto di chiusura o collegata alla chiusura di altre attività.
Per poter avere tale contributo a fondo perduto, però, le imprese devono aver avuto un calo di fatturato di almeno il 33% nel mese di aprile 2020 rispetto al mese di aprile 2019.
Non è necessario verificare la riduzione del fatturato per tutti quei soggetti che hanno iniziato l'attività dall'1.1.2019.
Ecco come viene erogato il contributo.
- A chi ha già ricevuto il contributo di giugno-luglio, questo nuovo importo verrà riconosciuto "automaticamente", cioè senza dover ripresentare una domanda.
- A chi non aveva ricevuto il contributo di giugno-luglio, perché non aveva presentato la relativa domanda, il nuovo contributo verrà riconosciuto dopo aver presentato apposita domanda all'Agenzia Entrate.
Il contributo sarà pari ad una percentuale che va dal 50 al 400 per cento del vecchio contributo ricevuto. Alcuni esempi: le discoteche riceveranno il 400% del contributo ricevuto nella prima ondata di Covid; i ristoranti riceveranno il 200%; i bar il 150%.
L'importo massimo del contributo spettante è fissato a 150.000 euro.
Viene poi riconosciuto un contributo anche ad alcune attività (negozi in particolare ed estetisti) che sono stati costretti alla chiusura nelle zone cosiddette "rosse", come il Piemonte e la Lombardia. Per tali soggetti il contributo sarà pari al 200% del primo bonus ricevuto.
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