Sono vent’anni che, ogni anno, il Governo ripropone in un modo o nell’altro la cosiddetta rivalutazione delle quote societarie. E così anche per il 2022….ma di che si tratta?
In estrema sintesi, chi possiede partecipazioni non in regime di impresa in società, può pagare un’imposta sostitutiva e far predisporre una perizia giurata al fine di rideterminare il costo della partecipazione posseduta.
Perché, quindi, un socio di una SRL dovrebbe rideterminare il valore della propria quota nella società?
Quando si rivaluta la quota, si utilizza quale costo della partecipazione il valore rivalutato e si può, quindi, ridurre la tassazione del capital gain (cioè del guadagno) nel caso di un’eventuale cessione della partecipazione, che attualmente sconta l’aliquota del 26%.
Con la rivalutazione, invece, si paga un’imposta sostitutiva del 14%….quindi inferiore di 12 punti percentuali: va detto, però, che l’imposta sostitutiva si paga sull’intero valore della quota, mentre la tassazione al 26% avviene solo sul capital gain. Ma è comunque più conveniente la rivalutazione in moltissimi casi.
Quali sono gli adempimenti da mettere in piedi per la rivalutazione delle quote societarie?
Innanzitutto va fatta redigere una perizia asseverata da parte di un professionista abilitato.
Poi si deve versare l’imposta sostitutiva (in unica soluzione o in tre rate annuali).
Il termine per la redazione della perizia e per il versamento dell’imposta sostitutiva (o della prima rata) è il 15 giugno 2022.
Lo Studio Clericuzio è a disposizione dei clienti che desiderano procedere alla rivalutazione delle quote societarie: per valutare l’opportunità e la convenienza della rivalutazione, per redigere la perizia giurata e per seguire l’intero iter della pratica.
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